"Si può definire la semplicità come lo sforzo di orientare sempre il pensiero verso la vetta. Perché è sulla vetta che regna l'1, lo spirito. Lontano dalla sommità, non si ha una visione chiara delle cose, non si domina la situazione e tutto si complica. È la natura inferiore dell'uomo a creare queste complicazioni. Nell'obiettivo di soddisfarsi, essa lo spinge a disperdersi alla superficie delle cose. Per un momento forse troverà quel che cerca, ma disperdendosi nella materia per accumulare beni e moltiplicare i piaceri, si limita interiormente.
Nella Divina Commedia, Dante descrive l'Inferno come un cono rovesciato, e quell'immagine corrisponde a una realtà. Più un essere, con la sua condotta, si allontana dall'1 – simbolicamente il vertice di un cono diritto –, più si condanna a scendere nelle profondità del cono capovolto, e lì subire tutte le limitazioni. Soltanto chi cerca di semplificarsi salendo verso la vetta sente aumentare in se stesso le possibilità di spostarsi, di creare e di esprimersi liberamente."
In Dante’s Divine Comedy, he describes hell as an upside-down cone, and this image corresponds to reality. The more that humans behave in such a way as to distance themselves from the 1 – symbolically, the top of an upright cone – the more they are doomed to descend into the depths of the upside-down cone and suffer all its limitations. Only those who try to become simpler by climbing to the top will sense a growing inner potential to move, create and express themselves freely. "
Dans La Divine Comédie, Dante décrit l’Enfer comme un cône renversé, et cette image correspond à une réalité. Plus un être, par sa conduite, s’éloigne du 1 – symboliquement le sommet d’un cône droit – plus il se condamne à descendre dans les profondeurs du cône renversé pour y subir toutes les limitations. Seul celui qui cherche à se simplifier en montant vers le sommet sent augmenter en lui les possibilités de se déplacer, de créer, de s’exprimer librement."
In der »Göttlichen Komödie« beschreibt Dante die Hölle als einen umgekehrten Kegel, und dieses Bild entspricht einer Realität. Je mehr sich ein Mensch durch sein Verhalten von der 1 – also symbolisch gesehen von der Spitze eines aufrechten Kegels – entfernt, desto mehr verdammt er sich dazu, in die Tiefen dieses umgekehrten Kegels hinabzusteigen, in denen er alle Begrenzungen erleidet. Nur derjenige, der sich vereinfachen möchte, indem er zum Gipfel aufsteigt, fühlt, dass seine Möglichkeiten zur Bewegung, zur Schöpfung und zur freien Ausdrucksweise wachsen. "
En La Divina Comedia, Dante describió el Infierno como un cono invertido, y esta imagen corresponde a una realidad. Cuanto más un ser, por su conducta, se aleja del 1 –simbólicamente la cima de un cono erguido-, más se condena a descender a las profundidades del cono revertido para sufrir todas las limitaciones. Solo aquél que busca simplificarse subiendo hacia la cima siente aumentar en él las posibilidades de desplazarse, de crear, de expresarse libremente."
Daily Meditation: Sunday, August 11, 2019
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